In Abruzzo sulla Via Verde dei Trabocchi

Ci aspetta un mare cristallino, paesaggi e manufatti straordinari che sfidano la gravità e ti lasciano senza fiato.

42 km di percorso, 9 comuni e 16 trabocchi un ex percorso ferroviario costruito attorno al 1860 e dismesso nel 2005,

Queste le caratteristiche fondamentali della Ciclovia Adriatica Via Verde dei Trabocchi, che si sta già affermando come una delle più interessanti ciclovie italiane e internazionali.

Da almeno 10 anni sento parlare della costruzione della Ciclovia Adriatica che si estende per ben 1796 km., partendo dal Friuli Venezia Giulia a Trieste attraversando, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia fino a Leuca.

Di questa straordinaria Ciclovia il tratto che ha sempre attirato la mia attenzione e colpito la mia immaginazione è il tratto che in Abruzzo è meglio conosciuto come Via Verde Costa dei Trabocchi.

Dove inizia la Via Verde dei Trabocchi

Due persone con casco da ciclista
Con Susanna all’inizio della Via Verde Costa dei Trabocchi al Porto di Ortona

Partiamo dal Porto di Ortona, sulla strada principale trovate una abbondanza di parcheggi dove lasciare il vostro mezzo di trasporto a favore della più ecologica bicicletta o handbike.

Io sono arrivato al mattino con mia moglie e siamo partiti in tutta tranquillità prendendo l’innesto della pista ciclabile che si trova di fronte allo stabilimento balneare Lido Saraceni.

La salita è abbastanza ripida e il fondo del percorso è in cemento ancora grezzo perché i lavori sono ancora in corso.

Durante questa escursione non sono arrivato fino alla fine della pista, come ho fatto invece lo scorso anno quando con il mio amico Bruno siamo arrivati fino al Lido di Casalbordino, ma ci siamo limitati ad arrivare fino a Punta Cavalluccio. Andata e ritorno circa 30 kilometri, una escursione da famiglia.

C’era molta gente in bicicletta e a piedi, di tutte le età e con un panorama tipologico di biciclette che definirei ampio ed esaustivo.

Rispetto all’anno precedente ho visto un deciso incremento dei punti di assistenza e noleggio di biciclette, di punti di ristoro molto panoramici, alcuni anche accessibili e la comparsa di alcuni cartelli che indicano la presenza di B&B sul percorso.

Peccato che, a causa dei tempi a disposizione, non siamo riusciti a pranzare su un Trabocco 🙁

Una sosta ristoratrice

Due persone sedute all'esterno di un bar
Spritz time! 🙂

Non avevamo un programma preciso se non quello di goderci il panorama che il mare poteva offrire e di prenderci qualche ora di relax.

Pedalare ad agosto sotto il sole è comunque una attività impegnativa, soprattutto con la canicola di quest’anno. Per quanto possa essere rilassante una escursione in handbike è necessario che venga dedicato un po’ di tempo al ristoro e al recupero delle energie.

Noi abbiamo scelto di farlo fermandoci da Masino dove la baia di Punta Cavalluccio offre la possibilità di contemplare un panorama colmo di bellezza.

Ci siamo rinfrescati e ritemprati sorseggiando un ottimo Spritz e quando abbiamo sentito i profumi che arrivavano dalla cucina, abbiamo aggiunto anche un fritto misto (era ormai mezzogiorno inoltrato) come “genere di conforto” 🙂 .

Masino è anche dotato di un bagno abbastanza ampio ma non perfetto per tutti.

Potete anche prendere questo come punto di partenza per la vostra escursione: Masino è dotato di ampio parcheggio e di una postazione in cui è possibile noleggiare biciclette, carrelli per i bambini ed anche e-bike con pedalata assistita. Attenzione però ad arrivare presto al mattino, verso l’ora di pranzo il parcheggio era già pieno e tanta gente è dovuta tornare indietro.

Dove fare il bagno

Spiaggia di sabbia con pattino e alcuni ombrelloni
La spiaggia dello stabilimento balneare Cavallino

Come noterete anche dalle fotografie, la costa è di sasso e l’accesso alle spiagge è quantomeno avventuroso. Durante la nostra escursione però abbiamo scoperto un accesso abbastanza agevole, attraverso un sottopasso collegato con la pista che conduce allo Stabilimento Il Cavalluccio.

Possiede uno dei rarissimi tratti di spiaggia sabbiosa ed è dotato di uno scivolo in cemento per raggiungerla che forse sarebbe meglio definire rampa ma che in quei luoghi, permette con molto aiuto per chi si muove su una carrozzina come me, di raggiungere la spiaggia e farsi un bagno in un mare con acque cristalline e pulitissime.

È presente anche una rampa che collega il ristorante che definire panoramico è riduttivo!

Via Verde dei Trabocchi – Una pista ciclabile in evoluzione

Anche se non ancora finita ed inaugurata ufficialmente, la Via Verde dei Trabocchi si sta affermando come una delle più interessanti ciclovie italiane e internazionali.

Durante la mia ultima escursione i lavori erano ancora in corso, la parte iniziale del percorso ad Ortona è ancora in cemento grezzo, successivamente ho trovato asfalto e poi asfalto verniciato di verde con segnaletica orizzontale.

Sono ancora al grezzo una serie di costruzioni in calcestruzzo, che saranno sicuramente destinate a fornire servizi a supporto dei viaggiatori bikers, ma al momento non è ben chiaro il loro futuro utilizzo.

Speriamo solo che si ricordino di realizzare servizi accessibili ed una segnaletica puntuale che aiuti i turisti a trovare i servizi ma anche a comprendere il luogo che stanno attraversando e quali sono le attrazioni a cui dedicare la propria attenzione, il tutto ovviamente con un occhio all’accessibilità per tutti!

Come dicevo sopra, questa non è la prima volta che percorro la Via Verde dei Trabocchi, l’anno scorso con il mio amico Bruno, siamo partiti da Fossa Cesia perché le gallerie erano ancora in fase di restauro ed erano chiuse al traffico e durante la nostra escursione abbiamo incontrato anche un altro handbiker proveniente dalla Lombardia che si trovava in vacanza in zona e che stava sperimentando, come noi, il percorso.

Siamo arrivati fino al Lido di Casalbordino, fermandoci solo quando la pista ciclabile conduceva sulla statale. Il tratto della statale era trafficato e troppo pericoloso per proseguire con una handbike. Abbiamo percorso, andata e ritorno, circa 80 km, comprese le piccole escursioni che abbiamo fatto per visitare i paesi e le aree che abbiamo attraversato.

Per rimanere aggiornati sullo sviluppo della pista seguite il sito ufficiale a questo link

Cos’è il Trabucco

Trabucco, Trabocco, Bilancia o Travocco, queste sono alcune varianti del nome che sulle coste abruzzesi hanno queste “macchine da pesca” la cui costruzione viene accreditata addirittura ai Fenici. Rappresentano un patrimonio monumentale e identitario per la costa abruzzese, sia per la complessità costruttiva che per le storie delle famiglie che le hanno realizzate.

Sono ben 16 i trabocchi che incontrerete sul percorso e sono uno diverso dall’altro, alcuni adempiono ancora al loro ruolo di “macchine da pesca”, seppure in forma ricreativa e non più professionale, mentre altri sono stati trasformati in ristoranti tipici e sono in grado di ammaliare qualsiasi persona passi su questa pista dove rappresentano una potente attrattiva turistica. Non tutti ovviamente sono accessibili.

È auspicabile che si facciano lavori per garantire l’accessibilità ai trabocchi, almeno quelli più facilmente raggiungibili e che si curi con attenzione l’accessibilità a tutti i servizi di supporto alla ciclovia. Non solo i classici “bagni per disabili a norma”, ma quello che serve affinché tutti, ma proprio tutti, possiamo godere di esperienze così emozionanti.

Info sul percorso

  • Lunghezza 42 km (84 andata e ritorno)
  • Indicato per tutti: famiglie, esperti, bambini
  • Handbike con o senza pedalata assistita
  • Ruota elettrica o altri sistemi di trazione
  • Carrozzina elettrica
  • Bicicletta
  • Bicicletta con pedalata assistita