SPECIALMENTE CAMPERISTA

Camper e disabilità, o se vogliamo camper e viaggiatori con esigenze di accessibilità: un binomio ben noto a molti amanti del veicolo ricreazionale. È frequente che un membro dell’equipaggio abbia una limitazione alla mobilità permanente o temporanea: basti pensare alle persone anziane, alle donne in gravidanza, a chi utilizza una carrozzina in seguito ad un incidente, alle coppie con uno o più bambini molto piccoli. Avere esigenze di accessibilità può anche voler dire anche avere allergie o intolleranze alimentari, o necessità di svolgere particolari terapie (si veda ad esempio la dialisi).

Un pianeta vasto, dunque, ma spesso accomunato dalla voglia di viaggiare, che trova nel camper e nella caravan una valida risposta. Ecco alcune considerazioni e buone prassi frutto della nostra esperienza.

1 L’accessibilità al seguito

Il veicolo ricreazionale è un formidabile strumento ammazzabarriere: la cellula abitativa consente di portare appresso l’autonomia di viaggio, di riposo e di ristoro. Il camper e la caravan (all’occorrenza opportunamente modificati su misura dei specifici bisogni), consentono alla persona con disabilità di ampliare le proprie possibilità di viaggiare e fare vacanza, anche (e se vogliamo soprattutto) in chiave itinerante.

2 Informarsi prima

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Organizzare una vacanza in camper non comporta solo decidere dove andare, ma prevedere e verificare anche tutti i servizi accessori e supplementari che ognuno, a seconda dei propri bisogni, deve necessariamente trovare. Prima d’iniziare il viaggio verificare sempre l’esistenza e l’ubicazione di zone a traffico limitato, la presenza di parcheggi riservati (CUDE Contrassegno Unico Disabili Europeo), le modalità per ottenere i permessi di accesso ai centri urbani, l’accessibilità ai musei ed edifici storici, la percorribilità delle zone pedonali. È altrettanto importante verificare preventivamente la fruibilità delle strutture ricettive su cui faremo riferimento (siano esse campeggi, agriturismi, aree di sosta pubbliche o private) e le modalità di trasferimento da queste ai luoghi oggetto di visita. Ricordate che Internet, i vigili urbani e le associazioni di camperisti locali rappresentano miniere inesauribili di informazioni.

3 Norme di comportamento

Non dimenticare che il camper è e rimane un veicolo ingombrante: qualora si crei una colonna (ad esempio sulle strade di montagna) è bene ogni tanto fermarsi e lasciar defluire il traffico che segue.
Rispettare sempre il Codice della Strada; utilizzare con buon senso le normative a favore per l’accesso, il transito, il parcheggio in aree regolamentate (come ad esempio nel centro storico); porre sempre la dovuta attenzione alle dimensioni d’ingombro del mezzo. Nei centri abitati per la sosta diurna è opportuno scegliere luoghi decentrati e poco o nulla trafficati, prossimi alla zona che si intende visitare; se sono regolati da divieti o limitazioni, esporre bene in vista il CUDE ed eventualmente (a scanso di equivoci) avvisare il comando della polizia urbana della propria presenza. Nelle aree di sosta e nei parcheggi pubblici evitare di occupare gli spazi esterni con tavoli, sedie e altre attrezzature personali.
Effettuare gli scarichi delle acque reflue negli appositi pozzetti ed evitare qualsiasi comportamento contrario alle norme di igiene, lasciando pulito lo spazio occupato; prima di partire verificare la totale e perfetta chiusura degli scarichi, sia delle acque nere che delle acque chiare.

4 Aiutati e fatti aiutare

È un atteggiamento utile se non indispensabile per il superamento della propria disabilità. Non deve mancare una buona dose di spirito di adattamento: mai arrendersi davanti alle difficoltà impreviste che si incontrano cammin facendo, ma affrontarle con calma, con un atteggiamento positivo. È importante scegliere la destinazione in base alle proprie preferenze e adattarsi, se serve, per superare qualche piccolo ostacolo; ricordare che sapendo presentare correttamente i propri bisogni si troverà la risposta adeguata da parte dei gestori delle strutture, ricettive, ristorazione o culturali che siano.

5 Facciamoci riconoscere

Teniamo il CUDE ben esposto e leggibile ed esibiamolo ogni volta che ci viene richiesto. Chi ci controlla lo fa per meglio tutelare i nostri diritti. Ricordiamoci che il contrassegno è personale e i familiari non sono autorizzati ad utilizzarlo in assenza del titolare. Essere disabili non giustifica comportamenti non corretti o poco educati verso il prossimo. La cordialità e il sorriso sono sempre passepartout d’eccellenza: non lesinarli mai perché possono risolvere eventuali incomprensioni e difficili situazioni.
Ricordiamo che il nostro comportamento è sempre sotto gli occhi di tutti, poiché siamo doppiamente visibili, in quanto camperisti e disabili.

6 Il passaparola è una risorsa

Diamo ascolto ai consigli degli amici: le persone con esigenze simili alle nostre sono quelle che spesso possono darci la “dritta” migliore. Non riteniamole però responsabili nel caso tornassimo a casa insoddisfatti: avere lo stesso tipo di disabilità non comporta (per fortuna) avere le stesse preferenze e gli stessi gusti.

7 La nostra esperienza è preziosa

Impariamo a raccontare le nostre esperienze ad altri, utilizzando le tante risorse presenti su Internet, sui social network ed i mezzi di stampa. Non è necessario essere giornalisti o scrittori provetti, l’importante è riportare informazioni corrette. Annotiamo e documentiamo spese, percorsi, cartine geografiche, numeri telefonici, indirizzi di associazioni, trattorie, luoghi ritenuti importanti e da consigliare, accoglienza ricevuta, note sull’accessibilità di strutture ricettive e mete turistiche: la nostra esperienza, una volta divulgata, potrà rappresentare una preziosa fonte informativa per tutti.

 

Specialmente Camperista Vademecum del viaggiatore in camper e caravan disabile o con esigenze di accessibilità, permanenti o temporanei, documento redatto nel 2011 a cura di Roberto Vitali, co-fondatore di V4A-Village for all V4A, Luigino (Gigi) Conzon, ex presidente di ANGLAT Treviso e Michela Bagatella, coordinatrice della redazione di PleinAir.